IL PARCO

Il Parco


Il parco storico di Villa Duchessa di Galliera è il complesso più esteso tra i giardini storici della Liguria. Compre una superficie di 32 ettari, 28 dei quali attualmente visitabili. Di questi alcuni sono in fase di restauro (clicca sulla voce RESTAURI). La rete dei viali si dirama per 18 km, perdendosi tra diversi e suggestivi quadri paesistici. E' composto da giardini formali, ampie aree a prato su cui sostare e dal recinto dei daini e delle caprette tibetane, vera e propria attrattiva per i più piccoli. Entrati in questo scrigno verde si ha la sensazione di essere lontanissimi dalla città, ma in realtà si è a due passi da Voltri e dai mezzi pubblici.


I Giardini Formali
Costruiti nel 1699 occupano l'area del Giardino all'Italiana (appena restaurato) e delle Terrazze per una estensione di circa cinque ettari. Il giardino all'italiana è arricchito di diverse varietà di bulbose e rizomatose sudafricane. Il fulcro della composizione è il monumentale Ninfeo con le conchiglie scolpite nella bottega di Filippo Parodi. Le terrazze saranno restaurate a partire dal mese di marzo con il ripristino dell'agrumeto caro ad Antonio Brignole Sale ed Artemisia Negrone


Il Belvedere
Con i lavori previsti a partire da marzo ritroverà la sua antica bellezza, voluta dalla Duchessa di Galliera e creata da Giuseppe Rovelli nel 1872. Al suo interno, oltre le dipendenza della Coffee House e del Castello, casctae, laghi rocciosi ed un sistema di grotte rappresentano uno degli esempi più significativi di bosco romantico in Liguria.


L'Uliveto Storico dei Givi
L'uliveto, presente dal XVIII secolo, è collocato sulla Collina dei Givi. Nel medioevo furono costruite le mura di Voltri (1323) e sui Givi fu edificata la porta che si apriva sul percorso che conduceva al valico del Turchino. Giuseppe Rovelli le conservò come rovine storiche. Oltrepassata la porta medievale, la vista si perde sul mare.


Il Recinto dei Daini
E' l'area prediletta dai bambini e dalle famiglie. Il grande prato libero si trova circondato dal recinto dei Daini e da quello delle Caprette tibetane, docili e abituati alla presenza dell'uomo.


La Valle del Leone
E' l'are più complessa, anche se ha perso gran parte del suo fascino per spoliazioni e abbandono. L'area chiamata "del Labirinto" era ispirata alla Divina Commedia di Dante. Il visitatore doveva perdersi in un dedalo di siepi e passare un arco marmoreo difeso dalla Lonza oggi custodita nei locali del Teatro di Villa Galliera. La tomba di Chiabrera e Dante concludeva il percorso mistico progettato da Andrea Tagliafichi e Carlo Barabino tra il 1805 ed il 1814.

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